L’India fra Induismo e Buddismo, ma non solo

All’interno del panorama vasto delle religioni orientali e asiatiche, quelle indiane occupano senza dubbio uno spazio molto vasto per la diffusione dei culti, in particolare l’induismo può contare su circa un miliardo di seguaci. Ma non è il solo culto che viene praticato nel popoloso stato indiano.

L’Induismo rappresenta un modus vivendi che si basa sulla comprensione dei principi dei Veda e delle Upanishad, testi nei quali è rivelata la conoscenza divina: molti rishi o veggenti dei tempi antichi sono stati risvegliati da verità eterne trascendentali codificate nei Veda. Questi si sono man mano resi sempre più conto che la loro autentica/vera natura non è collegata o intersecata al “corpo e mente” (namarupa) né è dipendente dalla comune percezione operante tramite gli organi di senso, ma è bensì identica ed equivalente alla coscienza universale.

L’Induismo è la religione di maggioranza in India e Nepal, con significative minoranze presenti in Bhutan, alle Figi, Indonesia, Malaysia, Bangladesh, Pakistan, Singapore e Sri Lanka: prima dell’arrivo del Buddhismo e dell’Islam, lo Shivaismo (una delle religioni indù) era la fede più praticata in tutta l’Asia centrale, l’Asia meridionale e il Sudest asiatico.

L’Induismo può essere suddiviso in una serie d’importanti correnti, caratterizzate dall’enfasi su una specifica divinità o dottrine sistematiche: si ha così il Vishnuismo (che considera Vishnu quale divinità suprema), lo Shivaismo (che riconosce Shiva quale dio assoluto), lo Shaktismo (contraddistinto dall’adorazione della Grande Madre-Mahā Devi ed il cui nome deriva da Shakti-Energia personificata) ed infine lo Smartismo (che grossomodo è equivalente all’Advaita Vedānta).

La stragrande maggioranza degli indù odierni possono essere classificati sotto uno di questi quattro gruppi, anche se vi sono poi molti altri sottoinsiemi che in parte si vengono a sovrapporre tra loro.

L’Induismo è di fatto la forma di religione più antica del mondo ancor oggi esistente e la sua tradizione precede la stessa storia registrata per affondare le proprie radici nel Vedismo e nella civiltà della Valle dell’Indo: non possiede un singolo fondatore, ma è un insieme eterogeneo di tradizioni, pratiche e lignaggi. Sia il Jainismo che il Buddhismo, e in seguito il Sikhismo, emersero in India dalle stesse fondamenta dell’Induismo.

Meno diffusa dell’Induismo, ma una delle più antiche religioni indiane, è il Giainismo che viene soprattutto praticato in India. Il pensiero jain influenza in particolare la sfera etica, ma anche quella politica ed economica indiana.
I jainisti hanno un’antica tradizione culturale e di studio, possedendo il più alto grado di alfabetizzazione fra tutte le comunità religiose presenti in India; le loro librerie sono tra le più antiche del paese. Tradizionalmente la loro fede si è sempre concentrata e limitata all’interno del Subcontinente indiano e all’Asia occidentale; storicamente si basa sugli insegnamenti di Mahavira e degli alti 23 precedenti Tirthamkara.

Più diffuso è il Buddismo che rappresenta la quarta fede mondiale e la terza maggiore in Asia per numero di fwdwli. Il Buddismo è predominante – come spiega Wikipedia – in Bhutan, Sri Lanka, Birmania, Cambogia, Laos, Thailandia, Singapore, Tibet e Mongolia. Vi aderiscono ampi segmenti delle popolazioni di Cina (18%), Vietnam (16%), Giappone (30%) e Corea del Sud (22%), Paesi dei quali ha influenzato storicamente la cultura; è inoltre presente come significativa minoranza in India, Indonesia, Malaysia, Nepal, Filippine e Russia (maggioritario nelle nazioni mongoliche di Calmucchia, Buriazia e Tuva).

Fondato dal principe Siddharta Gautama, conosciuto anche come il Buddha, prima dell’avvento dell’Islam il Buddhismo era una delle religioni più ampiamente praticate in tutta l’Asia centrale, la penisola malese e l’arcipelago indonesiano. Si suddivide principalmente in Buddhismo Theravāda (presente soprattutto nel Sudest asiatico), Buddhismo Mahāyāna (in Asia orientale) e Buddhismo Vajrayāna (Tibet, Mongolia e Russia).

Il Sikhismo rappresenta la quinta più grande religione organizzata al mondo, ed una di quelle a maggior e costante crescita. Si tratta di una fede monoteista fondata dal Guru Nanak Dev nel XV secolo; è professata maggiormente ed ha le sue radici in Punjab, il cui territorio è attualmente suddiviso tra India e Pakistan.

La parola “sikh”, che descrive i fedeli, deriva dalla radice sanscrita sisya che significa “allievo-discepolo”, o siksa che vuol dire “insegnamento”. Il Sikhismo è la terza più grande religione in India col 2% della popolazione totale che si professa tale: vi sono poi ampie comunità sikh espatriate in altri Stati dell’Asia, nonché in Occidente.

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